La bozza di Decreto recante la disciplina dei percorsi a indirizzo musicale delle scuole secondarie di primo grado è stato oggetto dell’incontro che si è svolto presso il Ministero dell’Istruzione. Per la UIL Scuola è un decreto con più ombre che luci. È necessario un approfondimento.
L’amministrazione, con un ritardo di ben 5 anni, vuole dare attuazione a quanto disposto dall’art. 12 del Decreto Legislativo 60/2017 il quale prevede che ogni istituzione scolastica secondaria di primo grado può attivare, nell’ambito delle ordinarie sezioni, percorsi a indirizzo musicale, prioritariamente per gruppi di studentesse e studenti, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa e che siano definiti: a) le indicazioni nazionali per l’inserimento dell’insegnamento dello strumento musicale, in coerenza con le indicazioni relative all’insegnamento della disciplina della musica, tenuto anche conto delle competenze richieste per l’accesso ai licei musicali; b) gli orari; c) i criteri per il monitoraggio dei percorsi a indirizzo musicale.
La bozza presentata dall’Amministrazione non prevede più il corso unico ad indirizzo musicale, così come era contenuto nel precedente decreto, che permetteva una organizzazione del gruppo classe più omogenea rispetto alle competenze degli alunni. Inoltre, è specificato che per autorizzare nuovi indirizzi musicali si utilizzi come criterio di precedenza lo studio di nuovi strumenti.
La posizione della UIL Scuola
La Uil Scuola, pur apprezzando che nella bozza di decreto siano stati inseriti degli elementi da noi rivendicati, come, per esempio, che l’attività di valutazione dei docenti di strumento musicale deve riferirsi esclusivamente agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento, e che le scuole devono adottare uno specifico regolamento per definire gli aspetti didattico/organizzativi del corso, ha evidenziato dei punti di criticità che di seguito si riassumono:
- l’autonomia delle scuole deve essere maggiormente garantita permettendo così di rispondere alle esigenze del territorio e alla domanda degli alunni;
- va mantenuta la possibilità di ampliare il corso di strumento su più sezioni solo se, per mancanza di iscritti, non è possibile organizzarlo su un’unica sezione;
- al riconoscimento della funzione inclusiva dello studio dello strumento musicale non corrisponde un impiego di risorse aggiuntive per poter autorizzare ulteriori corsi che restano ad invarianza di spesa;
- nonostante nella bozza sia specificato il monte ore delle attività di strumento musicale, con un’attenzione particolare alla musica d’insieme, si sacrificano le lezioni individuali (mancata personalizzazione dell’apprendimento) che, a nostro parere, sono il fulcro dell’apprendimento dello strumento musicale per costruire, insieme agli allievi, basi solide anche per un’eventuale prosecuzione degli studi musicali;
- pur prevedendo un riequilibrio territoriale per valorizzare lo studio di tutti gli strumenti musicali presenti nell’ordinamento, non si prevede l’impiego di ulteriori risorse umane e finanziarie, che permettano di realizzare una maggiore diffusione sia dello strumento musicale, in particolare di alcune specialità poco presenti (es. fisarmonica, corno …) senza penalizzare l’attuale contingente organico. A parere della UIL Scuola vanno inseriti – nell’ordinamento delle scuole medie ad indirizzo musicale – anche strumenti al momento non presenti (canto, viola, mandolino, trombone, contrabasso…) al fine di garantire la continuità didattica tra la scuola secondaria di primo grado e il liceo musicale nel cui ordinamento sono invece presenti.
Al termine dell’incontro la UIL Scuola ha proposto un tavolo specifico con più incontri, visto che l’entrata in vigore del decreto è fissata per l’a.s. 2023/24.
Per l’amministrazione era presente il dott. Fabrizio Manca neo direttore della Direzione Generale per gli Ordinamenti.
Per la UIL Scuola erano presenti Rosa Cirillo e Mauro Panzieri.